
Va ricordato che, già nel giugno del 2008, Gerusalemme e Atene svolsero una esercitazione aereonautica congiunta che vide la partecipazione di diversi F-15 e F-16 dell’Israel Air Forces. In quell’occasione, sia il quotidiano israeliano Haaretz che il New York Times, parlarono apertamente di una possibile simulazione di un attacco aereo alle centrali nucleari iraniane.
Non è dato sapere se Israele ha intenzione di arrivare ad una azione militare contro Teheran, nel caso la diplomazia internazionale non riesca a fermare il programma nucleare della Repubblica Islamica. Quello che è certo è che, il Governo israeliano, non sembra aver intenzione di farsi trovare impreparato. Sotto il profilo militare quindi, in linea generale, sono tre le possibili vie di attacco alle all’Iran: una via centrale (attraverso la Giordania e l’Iraq), una via meridionale (passando per i cieli dell’Arabia Saudita) e una via mediterranea ed egea. Tutti e tre i percorsi, riservano differenti vantaggi e numerose problematiche. La via mediterranea, però, sembrerebbe essere una delle più plausibili. In quest’ultima ipotesi, appunto, proprio la Grecia potrebbe svolgere il ruolo di partner logistico principale.
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