
Alla crisi economica, si sta accompagnando, ovviamente, anche quella politica. Il Governo Zapatero è accusato di aver dilapidato buona parte delle risorse pubbliche in politiche sociali non finanziariamente sostenibili e, soprattutto, di non essere in grado di ribaltare la situazione di stallo. Senza contare che, la ricetta scelta dal Governo spagnolo per uscire dalla crisi (innalzamento dell’età pensionabile e modifica dei contratti di lavoro), sta mettendo a dura prova l’idillio che sinora aveva caratterizzato i rapporti tra l’esecutivo e i sindacati (che, ormai, parlano apertamente di sciopero generale). Diversi analisti quindi, prospettano l’arrivo ad elezioni anticipate e la sostituzione del Primo Ministro al potere. Secondo recenti sondaggi, il Partito Popolare (PP) –l’attuale forza di opposizione – avrebbe anche aumentato del 6% i consensi rispetto al Partito socialista (PSE) di maggioranza.
La possibilità di nuove elezioni però, sta aprendo il dibattito all’interno del PPE su chi, nel prossimo futuro, sarà capace di prendere in mano il partito e riportarlo ai livelli di popolarità del periodo migliore dell’era Aznar.
In teoria, il candidato del PP, è già stabilito da tempo: si tratta di Mariano Rajoy Brey, attuale Presidente del PP. In questo periodo, però, Rajoy non sembra essere stato in grado di convincere una fetta importante dell’elettorato popolare e, automaticamente, si cercano possibili soluzioni alternative. Chi, quindi, potrebbe riportare il Partito Popolare al potere?
Uno dei candidati ipotizzati è Alberto Ruiz-Gallardòn, attuale sindaco di Madrid. Ex magistrato, già Senatore ed ex Presidente della Comunità autonoma di Madrid, Ruiz-Gallardòn, ufficialmente, avrebbe intenzione di ritirarsi dalla vita politica alla fine del suo mandato da sindaco della capitale spagnola. La decisione, presa più di un anno fa, è soprattutto frutto di una pesante umiliazione subita dallo stesso Ruiz-Gallardòn proprio dal Presidente Rajoy: alla vigilia delle elezioni del 9 marzo 2008, infatti, Rajoy comunicò a Ruiz-Gallardòn, la decisione del PP di escluderlo dalla lista elettorale di Madrid per le elezioni nazionali. Questa decisione, considerata umiliante dal diretto interessato, venne presa per dare soddisfazione alla parte più conservatrice del Partito Popolare, contraria alle politiche eccessivamente moderate del sindaco di Madrid (in particolare, contro Ruiz-Gallardòn, si schierò la corrente guidata dall’attuale Presidente della Comunità autonoma di Madrid, Esperanza Aguirre, leader dell’ala più conservatrice del PP).
Sono state però proprio le scelte moderate –talvolta trasversali - di Ruiz-Gallardòn a renderlo, secondo un sondaggio di qualche tempo fa, l’uomo politico più popolare del Paese. Secondo questo sondaggio, infatti, Ruiz-Gallardòn godrebbe di una importante fiducia da parte dei suoi colleghi di partito, ma anche di parte degli elettori socialisti (quasi il 6%).
Non è dato sapere se il PP deciderà di investire nuovamente su Ruiz-Galladòn o se, al contrario, Rajoy continuerà ad appoggiare la conservatrice Aguirre. Rimane comunque molto interessante l’idea di candidare una figura politica che, in questo momento difficile per la Spagna, sia in grado di raccogliere il maggior consenso nel Paese. Il caso italiano però, con l’esperienza di Walter Veltroni, deve insegnare a non divenire preda di facili entusiasmi: il passaggio dalla competizione politica locale a quella nazionale, rese chiaro all’ex sindaco di Roma che, il consenso nel Paese e all’interno del partito non si conquista solo con i buoni propositi. Se quindi per Ruiz-Gallardòn si dovessero veramente riaprire gli spazi della leadership del partito, sarà necessario creare un vero e proprio progetto politico di rilancio del Paese, condiviso da tutte le correnti presenti nel panorama popolare.
Il prezzo di una sua eventuale candidatura di mera convenienza, rappresenterebbe certamente per la Spagna un nuovo fallimento.
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