
Per volontà dell’ex Capo di Stato Maggiore Rafael Eitan (nominato a capo dell’esercito nel 1978), venne creata la base militare Havat Hashomer, un centro di arruolamento per i giovani in condizioni economiche fragili, spesso a contatto con gli ambienti della criminalità organizzata.
Strappati alla strada questi giovani, quindi, vengono recuperati lentamente ad Havat Hashomer ove, insieme ad un classico programma di addestramento militare, viene impartito loro uno specifico programma di studio, allo scopo di prepararli ad affrontare il mondo del lavoro, una volta terminata la loro esperienza nelle forze armate.
Lo scorso anno, per la prima volta, l’esercito ha nominato al grado di ufficiale un ex membro della “Raful Youth” (così vengono chiamati i ragazzi e le ragazze che escono dalla base di Havat Hashomer). Lioz Shaashua, infatti, è stato nominato ufficiale nel 2009, occupando il ruolo di comandante in una base di addestramento dei paracadutisti.
Con Shaashua il progetto “Havat Hashomer” ha funzionato a perfezione: l’esercitò, infatti, arruolò Shaashua, originario della città di Bat-Yam, quando aveva 22 anni ed era coinvolto in piccole attività criminali. Come egli stesso ha raccontato, durante la sua adolescenza, Shaashua faceva uso costante di droga e viveva sulla spiaggia. Oggi la sua vita è praticamente capovolta: una nuova posizione professionale e un ruolo di primo livello all’interno della società israeliana (da sempre legatissima alle sue forze armate).
Il Tenente-Colonnello Raz Karni, comandante della base di Havat Hashomer e veterano della Seconda Guerra del Libano (2006), ha dichiarato: “questo è il vero sionismo. Ci prendiamo cura di coloro che vivono in uno stato di precarietà: una gioventù abbandonata, abbandonata, dipendente dalla droga e dall’alcool. Facile, quindi, ad essere coinvolta in attività criminali”.
I risultati del programma Havat Hashomer sono straordinari. Numerosi giovani della “Raful Youth” fanno parte stabile oggi dell’esercito, sia nei ranghi combattenti che nelle forze speciali. Altri, dopo l’esperienza militare, sono oggi perfettamente reintegrati nella società dove, quotidianamente, costruiscono la loro nuova vita lontano dal crimine.
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