lunedì 15 marzo 2010

IL RUOLO DELL'IRAN IN AFGHANISTAN: TRA SICUREZZA INTERNA E PRESSIONI AGLI STATI UNITI

di Daniel Arbib Tiberi

Si è svolto la scorsa settimana a Kabul l’incontro tra Mahmud Ahmadinejad, Presidente iraniano, e Hamid Karzai, Presidente afgano. Durante il meeting tra i due leaders, Ahmadinejad, senza mezzi termini, ha accusato gli Stati Uniti di svolgere un “doppio gioco”, combattendo il terrorismo che loro stessi hanno creato. In merito al concetto di “doppio gioco” però, sarebbe interessante evidenziare il ruolo che l’Iran svolge in Afghanistan. La presenza di Teheran, infatti, è preponderante nel territorio afgano, sia sotto il profilo politico che economico.



Va chiarito immediatamente che, questa ruolo forte, è soprattutto derivato da un fattore geografico: l’altopiano iranico, infatti, prosegue verso il territorio afgano e pakistano, delineando un lungo confine - oltre seicento miglia - estremamente delicato, particolarmente per quanto concerne il traffico di droga, il passaggio dei rifugiati e le delicate questioni legate alla sicurezza interna.
Economicamente parlando, l’Iran è un partner commerciale fondamentale per l’Afghanistan: considerando solo gli ultimi tre anni, le esportazioni commerciali iraniane superano il miliardo di dollari. Ovviamente, la presenza maggiore di Teheran, si concentra nella zona occidentale, ovvero nella provincia di Herat (l’elettricità stessa della città è parzialmente fornita dagli iraniani). Nel febbraio del 2009, il vice Presidente iraniano Parviz Davoodi, ha annunciato l’intenzione di costruire una ferrovia per collegare l’Iran con il Tajikistan, passando attraverso il nord dell’Afghanistan (un progetto da oltre 2 miliardi di dollari).
Per quanto concerne l’influenza culturale, anche in questo campo, l’Iran detiene un ruolo di primo piano: appoggiandosi sulla minoranza sciita afgana, infatti, Teheran finanzia il sistema educativo e religioso del Paese. Sempre nella provincia di Herat, diverse moschee sono direttamente sovvenzionate dal clero iraniano. La Repubblica Islamica, però, non mantiene contatti solo con gli sciiti afgani: nel 2009, infatti, l’ Ayatollah Hashemi Rafsanjani, ricevette una delegazione composta da esponenti di spicco del mondo sunnita afgano. In quella occasione, Rafsanjani sottolineò l’importanza dell’unione tra sciiti e sunniti, contro l’occupazione dell’Afghanistan da parte delle forze occidentali.
Come anticipato, l’interesse dell’Iran verso l’Afghanistan è anche derivato da questioni legate alla sua sicurezza interna. Per l’altopiano iraniano, infatti, passano numerosi profughi afgani (attualmente in Iran vivono legalmente 900,000 rifugiati afgani) e quantitativi enormi di droga. Quello della droga è un tema molto delicato per Teheran, dato l’altissimo livello di consumo interno registrato negli ultimi anni. Negli ultimi tre anni, la Repubblica Islamica ha espulso oltre un milione di profughi afgani dal suo territorio. Per ovviare a questi problemi, dal 2006, l’Iran ha speso oltre un milione di dollari per costruire un muro lungo il confine con conseguente installazione di oltre 150 torrette di controllo (il muro dovrebbe essere completato entro il 2010). Nonostante il muro, però, il passaggio di persone disperate e quello di commerci illeciti, complice anche la corruttibilità delle guardie di frontiera, rimane ancora altissimo.
Infine, l’Iran è anche impegnato in Afghanistan, nel finanziamento delle milizie armate autrici dei numerosi attentati nel Paese. Teheran, particolarmente, è accusato di fornire ai fondamentalisti mine, razzi, RPG, mortai ed esplosivi vari. In aggiunta, va ricordato che gli americani hanno dimostrato il link tra Teheran e il network di Haqqani e, recentemente, nella provincia occidentale di Nimroz, sono state arrestati cinque afgani, sospettati di pianificare un attentato suicida, che provenivano dal territorio iraniano.
Insomma, come si vede, la presenza iraniana in Afghanistan è fortissima. Questo progetto si realizza attraverso un “doppio gioco”: sostegno al Governo Karzai, ma anche finanziamenti alle milizie responsabili dell’instabilità dal Paese. Un “doppio gioco” che serve a Teheran per realizzare i suoi molteplici scopi: innalzare il livello di sicurezza interna, allargare la sua sfera di influenza nella regione e, soprattutto, influenzare indirettamente gli Stati Uniti (basti ricordare la Conferenza dell’Aja del marzo del 2009).

2 commenti:

  1. Dimostrato da chi? Da quali fonti?
    Quali sono le fonti autorevoli in base alle quali puoi provare ciò che scrivi?
    Da buon analista dovresti preoccupartene!
    BH

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  2. http://www.time.com/time/world/article/0,8599,1716579,00.html
    http://www.stratfor.com/memberships/120613/analysis/geopolitical_diary_irans_role_afghanistan
    http://www.cfr.org/publication/19562/
    http://www.jamestown.org/programs/gta/single/?tx_ttnews%5Btt_news%5D=1004&tx_ttnews%5BbackPid%5D=182&no_cache=1
    http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/8028064.stm
    http://www.loccidentale.it/articolo/partners+in+crime:+iran+e+al+qaeda.0084231
    http://abcnews.go.com/Politics/International/story?id=4954667&page=1
    http://www.cbsnews.com/stories/2009/10/07/eveningnews/main5370148.shtml
    http://www.cfr.org/publication/11457/
    http://articles.latimes.com/2009/mar/27/world/fg-iran-afghanistan27
    http://www.irantracker.org/analysis/iranian-influence-afghanistan-recent-developments
    http://limes.espresso.repubblica.it/2008/01/09/iran-il-giorno-dopo-lattacco/index1557.html?p=433
    http://www.iranfocus.com/en/iran-general-/iran-a-source-of-tension-in-afghanistans-western-herat-09975.html
    http://temi.repubblica.it/limes/rischio-herat
    http://www.cais-soas.com/CAIS/History/herat_question.htm
    http://worldbbnews.com/2010/03/11/irans-double-game-in-afghanistan-massoumeh-torfeh/
    http://www.hollingscenter.org/Reports/07-2008_Afghanistans_Other_Neighbors.pdf
    http://kabulcenter.org/?p=112
    http://payvand.com/news/05/dec/1029.html
    http://www.time.com/time/world/article/0,8599,1900013,00.html
    http://www.stratfor.com/weekly/20090928_obamas_move_iran_and_afghanistan

    Queste sono solo l'0,1% delle fonti consultabili liberamente in Internet. Una seconda cosa: un commento, a mio modo di vedere, è una confutazione delle tesi dell'articolo. I miei pezzi non sono paper e quindi non prevedono note a piè di pagina.
    In merito al concetto di "bravo analista" e di non credo sia molto sensato rispondere.
    Cordiali saluti

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