
E’ utile notare come il sito internet PressTV – il canale televisivo iraniano in inglese – ha manipolato la notizia. L’articolo inizia evidenziando come – per la prima volta dopo l’approvazione delle nuove sanzioni internazionali nei confronti dell’Iran – la Russia ha richiesto la ripresa dei negoziati con Teheran. Questa la parte delle dichiarazioni riportate dal sito: “If diplomacy loses this chance, then this will be a collective failure of all the international community” (“se la diplomazia perderà le sue chance, questo significherà il fallimento dell’intera Comunità Internazionale”).
Il sito, proseguendo, tende a sottolineare come Mosca sia un partner fondamentale dell’Iran, tradizionalmente oppositrice delle risoluzioni internazionali che condannano il programma nucleare di Teheran.
Della condanna del Presidente Medvedev, all’interno dell’articolo, non rimane che una generica frase in cui il successore di Putin – apparentemente in maniera estemporanea – sostiene che l’Iran è vicino all’acquisizione del potenziale per produrre armi nucleari ("Iran is nearing the possession of the potential which in principle could be used for the creation of a nuclear weapon").
Quanto scritto riprova le potenzialità della manipolazione dell’informazione e la totale ignoranza delle popolazione iraniana sul modo in cui la diplomazia internazionale sta reagendo alla politica aggressiva di Teheran. La posizione chiara e netta del Presidente Medvedev, infine, evidenzia come la Russia stia considerando sempre più l’Iran un concorrente nel mercato energetico piuttosto che un alleato (Mosca non pare, almeno adesso, intenzionata a lasciare all’Iran il mercato energetico asiatico) e come il Cremlino preferisca un accordo mondiale con gli Stati Uniti, piuttosto che uno regionale con Teheran.
Per rimanere in tema ...prossimo articolo sul Kyrghyzstan? Io non riesco a sapere nulla a riguardo e sono curioso. Possibile che si stanno scannando solo per il sangue e l'onore?
RispondiElimina- Dario -
cercherò di accontentarti e mi informerò al meglio. ritengo però che qui, più che di sangue e onore, si tratta ancora una volta delle conseguenze della fine dell'urss e dello sfaldamento di una realtà che univa in sè tante etnie differenti. finita l'urss - prevalentemente per interessi economici e politici - etnie che da anni abitavano una area come minoranze, vengono ora percepite come straniere o percepiscono loro stesse come oppresse (in questo caso gli uzbechi)
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